Saint Aristide
Philosophe à Athènes (IIe siècle)
Martyrologe romain
SOURCE : https://nominis.cef.fr/contenus/saint/1766/Saint-Aristide.html
SAINT ARISTIDE
Aristide, certes un prénom peu donné en Europe, mais encore fréquemment porté en Afrique et en Amérique centrale : il signifie (d’après le grec) "le meilleur". Philosophe grec à Athènes, au IIème siècle, Aristide s’est converti, au péril de sa vie à la religion chrétienne. Il a le courage d’intervenir en faveur des chrétiens persécutés, près de l’empereur Hadrien : il lui a dédié une Apologie du Christianisme. La tonalité de sincérité joyeuse de ce témoignage montre combien Aristide expérimentait "le bonheur d’être chrétien". Par son influence et ses interventions, il réussira à obtenir une accalmie des persécutions, mais il mourra lui-même martyr sous l’empereur Antonin, vers l’année 150.
SOURCE : https://www.lejourduseigneur.com/saint/saint-aristide/
Also known as
Aristides of Athens
Aristide Marciano
Profile
Early Christian writer and philosopher. Taught philosophy in Athens, Greece. Presented an explanation of Christianity to Emperor Hadrian in 133, a work inspired by the persecution of Christians, and which led to an imperial decree that paused the imperial anti–Christian policy. Wrote an account of the Passion of Saint Dionysius the Areopagite.
Additional Information
Book of Saints, by the Monks of Ramsgate
Lives of Illustrious Men, by Saint Jerome
books
Our Sunday Visitor’s Encyclopedia of Saints
sitios en español
Martirologio Romano, 2001 edición
sites en français
fonti in italiano
MLA Citation
“Saint Aristides the Philosopher“. CatholicSaints.Info. 11 December 2019. Web. 31 August 2021. <https://catholicsaints.info/saint-aristides-the-philosopher/>
SOURCE : https://catholicsaints.info/saint-aristides-the-philosopher/
Sant' Aristide Marciano Apologista
Etimologia: Aristide = il migliore (degli uomini), ottimo, dal greco
Martirologio Romano: Ad Atene, sant’Aristide filosofo, che, insigne per fede e sapienza, indirizzò all’imperatore Adriano degli scritti sulla religione cristiana.
L'Apologia di Aristide ebbe una singolare vicenda. Fu conosciuta da Eusebio e da Gerolamo e fu ricordata da quegli scrittori che dipesero da tali fonti. Essa non fu citata da nessuno scrittore cristiano antico. Il Ceillier secondo cui alcuni monaci si vantaváno di avere ancora tale Apologia nella Biblioteca del monastero di Medelli a dieci miglia da Atene. Nel 1878 i Mechitaristi di Venezia scoprirono un frammento armeno dell'Apologia, seguiti poi nel ritrovamento dello stesso testo, sempre in armeno, dal Conybeare e dall'Eemin. Una scoperta più fortunata toccò a J. Rendell Harris che nel 1889 rinvenne nella Biblioteca del monastero di S. Caterina del Sinai un codice siriaco contenente la traduzione dell'Apologia. In base a questo documento, J. A. Robinson individuò il testo greco inserito, con adattamenti, nel romanzo greco di Barlaam e Ioasaph, attribuito a s. Giovanni Damasceno. Infine nel 1922 e nel 1923 furono scoperti dei frammenti greci su papiri, notevoli per la conoscenza del testo primitivo dell'opera.
L'Apologia è stata divisa in 17 brevi capitoli. Dopo un proemio sulla conoscenza, esistenza, natura ed attributi divini (cap. 1), vi è l'esposizione dell'origine delle quattro principali religioni (cap. 2) che sono trattate nei capitoli seguenti: la religione dei barbari (caldei, secondo il testo greco) capp. 3-7; quella dei greci (ed egiziani), capp. 8-12 (13); quella dei giudei, cap. 14, e quella dei cristiani, capp. 15-17. In realtà, la trattazione è l'esposizione del contrasto che vi è tra la religione dei greci e la religione dei cristiani; e quindi si comprende facilmente l'intonazione morale che viene data all'opera. Interessante è soprattutto l'esposizione della primitiva vita cristiana, che si svolge nell'esercizio dei precetti del Signore, che i fedeli portano scolpiti nei loro cuori. E' messa in evidenza l'assiduità nella preghiera per gli amici e per i nemici, per i vivi e per i defunti; la carità verso tutti, I'opera di assistenza per i viandanti e per i condannati per il nome di Cristo; la cura per la conversione dei pagani; la santità della vita domestica; la purezza dei costumi. Questi argomenti sono trattati con devota mestizia, che non toglie la gioia del cuore nell'attesa della seconda venuta di Cristo, ehe, secondo i meriti, premierà i buoni e punirà i cattivi. Notevoli sono pure due brevi accenni, che possono riferirsi al battesimo ed alla penitenza. Questa è l'unica opera completa che sia pervenuta degli scritti di A. Si conservano brevi frammenti di discorsi, editi dai Mechitaristi. Null'altro si conosce sugli scritti o sulla persona dell'apologeta. La tradizione vuole che egli morisse martire. Di ciò si conserva me moria in vari martirologi. Il Vetus Romarrum e i martirologi di Beda, Usuardo e Baronio, ne celebrano la memoria al 31 ag.; il Vetus Romanum, Adone e Usuardo lo ricordano anche al 3 ottobre.
Autore: Costantino Vona
SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/68400
Apologie d'Aristide le philosophe : http://samizdat.qc.ca/cosmos/philo/PDFs/ApologiedAristide.pdf