Saint Richard Pampuri
Frère de l'Ordre Hospitalier de Saint Jean de Dieu (+ 1930)
Erminio Filippo (Ermin Philippe) Pampuri naît à Trivoli (Italie) en 1897... Jeune laïc chrétien, il s'emploie à rendre témoignage dans son milieu étudiant comme membre d'un cercle universitaire et de la Conférence Saint Vincent de Paul. A 24 ans il devient médecin de village. Il exerce cet art délicat en l'animant des idéaux chrétiens, humains et professionnels, pour en faire une mission de service social, de charité fraternelle et de promotion humaine... Il entre dans l'Ordre Hospitalier de Saint Jean de Dieu et lors de sa préparation à la profession religieuse, il écrit: "Mon Dieu, je veux te servir à l'avenir avec persévérance et avec le plus grand amour: dans mes supérieurs, dans mes confrères, dans les malades, qui sont tes préférés. Donne-moi la grâce de les servir comme je te servirais." Il fait profession sous le nom de Frère Richard. Il meurt deux ans plus tard, à Milan, en 1930. Jean Paul II dit dans son homélie de béatification: "La vie courte, mais intense, de Fra Riccardo Pampuri, est un stimulant pour tout le peuple de Dieu mais spécialement pour les jeunes, pour les médecins et pour les religieux." (source: Site de l'Ordre hospitalier de Saint Jean de Dieu)
Béatifié le 4 octobre 1981 et canonisé le 1er novembre 1989 à Rome par Jean-Paul II. (homélie en italien)
À Milan, en 1928, saint Richard Pampuri (Herminius Philippe), qui exerça d'abord généreusement la médecine dans le monde, puis entra dans l'Ordre des Hospitaliers de Saint-Jean-de-Dieu et, à peine deux ans plus tard, atteint de tuberculose, acheva une vie brève, consacrée au soulagement des malades et des pauvres.
Martyrologe romain
Il écrit à sa sœur religieuse: "Prie, pour que l'orgueil, l'égoïsme et toute autre mauvaise passion ne puisse m'empêcher de voir toujours le Christ souffrant dans mes malades, pour que je puisse le guérir, le réconforter. Avec cette pensée toujours vivante dans l'esprit, comme l'exercice de ma profession devrait m'apparaître agréable et fécond!"
SOURCE : https://nominis.cef.fr/contenus/saint/11655/Saint-Richard-Pampuri.html
Also known as
Erminio Filippo Pampuri
Herminio Felipe Pampuri
Riccardo Pampuri
Ricardo Pampuri
Profile
Tenth of the eleven children born to Innocenzo and Angela Pampuri. His mother died of tuberculosis when Erminio was three, and he was raised by his maternal grandparents and an aunt. His father died in a traffic accident when Erminio was ten.
Though he wanted to become a missionary priest, one of the great influences on the boy was his uncle Carlo, a village doctor. When Erminio’s health proved to be too weak for the rigors of missionary work, he studied medicine at Pavia University. Franciscan tertiary, member of the Society of Saint Vincent de Paul, and involved in Catholic Action, he attended Mass daily while in school.
Drafted into the Italian army medical corps in World War I in 1917, Erminio was a sergeant; he spent his duty in field hospitals, sickened by the misery of war. He resumed his studies in 1920, and graduated at the top of his medical school class on 6 July 1921. Rural health officer in Morimondo in the Po Vally, a poor area near Milan, Italy. Secretary for his parish missionary society; he organized retreats for local laymen, and worked area youth. He treated the poor for free, coordinated charity drives for them, and founded the Band of Pius X, a group dedicated to medical care for the poor.
Feeling a call to religious life, Erminio joined the Hospitaller Order of Saint John of God on 22 June 1927, taking the name Riccardo, and making his formal profession on 24 October 1928. He ran a free dental clinic for the Order in Brescia, treating those in need, and giving them money and food in the bargain if they needed it.
Born
2 August 1897 at Trivolzio, Pavia, Italy as Erminio Filippo Pampuri
1 May 1930 in Milan, Italy of pleurisy, tuberculosis and pneumonia
4 October 1981 by Pope John Paul II
1 November 1989 by Pope John Paul II
Additional Information
Saints of the Day, by Katherine Rabenstein
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Papa Giovanni Paolo II: Canonizzazioni Omelia
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San Riccardo Pampuri, La Vita, I Miracoli, Le Devozioni
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Readings
The short but intense life of Brother Richard is an incentive for all the People of God, but especially for the young, for doctors and for religious. He is an extraordinary figure, close to us in time but even closer still to us in the midst of our problems and our needs. – Pope John Paul II in the canonization homily for Saint Richard
Pray that neither self indulgence nor pride, nor any other evil passion, prevent me from seeing in my patients Jesus who suffers, and from healing and comforting Him. – Saint Richard in a letter to his sister, a missionary nun
MLA Citation
“Saint Richard Pampuri“. CatholicSaints.Info. 8 December 2021. Web. 1 May 2022. <https://catholicsaints.info/saint-richard-pampuri/>
SOURCE : https://catholicsaints.info/saint-richard-pampuri/
San Riccardo (Erminio Filippo) Pampuri Religioso fatebenefratelli
Trivolzio, Pavia, 2 agosto 1897 - Milano, 1 maggio 1930
Erminio Filippo Pampuri, nella vita religiosa, frà Riccardo, nacque (decimo di undici figli) il 2 agosto 1897 a Trivolzio (Pavia) da Innocenzo e Angela Campari, e fu battezzato il giorno seguente. Orfano di madre a tre anni, venne accolto dagli zii materni a Torrino, frazione di Trivolzio. Nel 1907 gli morì a Milano il padre. Compiute le scuole elementari in due paesi vicini, e la prima ginnasiale a Milano, fu alunno interno nel Collegio Sant'Agostino di Pavia. Dopo gli studi liceali, si iscrisse alla facoltà di medicina nell'Università di Pavia, laureandosi con il massimo dei voti, il 6 luglio 1921. Nel 1927 entrò a Brescia nel noviziato dei Fatebenefratelli e vi emise la professione religiosa il 24 ottobre 1928. Gli venne affidato il gabinetto dentistico. Purtroppo nella primavera del 1929 la sua salute peggiorò per la tubercolosi. Il 18 aprile 1930 fu trasferito nell'Ospedale del Fatebenefratelli di Milano dove morì il primo maggio. Proclamato beato da Giovanni Paolo II il 4 ottobre 1981, è stato canonizzato nella festività di Tutti i Santi, 1° novembre 1989. (Avvenire)
Etimologia: Riccardo = potente e ricco, dal provenzale
Martirologio Romano: A Milano, san Riccardo (Erminio Filippo) Pampuri, che dapprima esercitò con generosità nel mondo la professione di medico e, entrato poi nell’Ordine di San Giovanni di Dio, dopo circa due anni riposò in pace nel Signore.
Caporetto, fine ottobre 1917.
Gli Austriaci travolgono i soldati italiani: un disastro. Tra i militari del servizio sanitario, c’è Erminio Pampuri, 20 anni, studente di Medicina a Pavia. Fin dalla chiamata alle armi, si era prodigato con dedizione tra i soldati e feriti al fronte, rischiando sovente la pelle.
Ora, durante la ritirata, compie un’azione eroica: conducendo un carro tirato da una coppia di buoi, per 24 ore sotto la pioggia battente, pone in salvo il materiale sanitario precipitosamente abbandonato. Sa che se non lo facesse, per pensare solo a se stesso, numerosi feriti non avrebbero più la possibilità di curarsi.
Appena congedato, al termine della guerra, riprende gli studi di medicina e per l’impresa compiuta, viene decorato con medaglia di bronzo.
Rotto a tutte le fatiche
Era nato, decimo di undici figli, il 2 agosto 1897, a Trivolzio (Pavia) in una famiglia che viveva davvero il Vangelo. Era cresciuto in casa degli zii materni, sentendo il benefico influsso dello zio Carlo, medico, uomo di Dio e apostolo. Aveva compiuto gli studi al Liceo Manzoni di Milano, professando la sua fede a viso aperto tra i compagni e professori. Al momento della scelta della professione, si era iscritto a Medicina, seguendo l’esempio dello zio.
All’Università di Pavia, aveva partecipato al Circolo Cattolico Severino Boezio, coinvolgendo nel suo apostolato numerosi giovani studenti. Il suo assistente ecclesiastico, Mons. Ballerini, dirà: «Al Circolo portò più soci lui con il suo esempio e la sua vita intemerata che non tutte le conferenze e i mezzi di propaganda, compreso il suo interessamento personale».
Un giorno, durante una sollevazione studentesca, erano stati uccisi due universitari. Erminio Pampuri fu il solo ad avvicinarsi ai loro cadaveri per pregare, rispettato dai tiratori, profondamente toccati dal suo coraggio e dalla sua fede.
Ora, a 24 anni, è medico e incanta chi lo avvicina per la sua purezza e la sua affabilità. È destinato alla “condotta” di Morimondo (Milano), 1800 abitanti, sparsi in cascinali di campagna, con strade malagevoli, nella pianura milanese. Si stabilisce in un umile alloggio, vicino alla chiesa parrocchiale. Ogni mattina, prestissimo, partecipa alla Messa con la Comunione e, in ogni attimo di libertà, vi cerca respiro davanti al Tabernacolo dove Gesù lo attira e gli dà forza.
Sovente è chiamato di notte presso i malati. Il “dottorino” accorre e indugia a lungo presso di loro, competentissimo, disponibile, un vero fratello. Spesso non accetta nulla come onorario, anzi, porta ancora lui i medicinali e il denaro necessario alle famiglie più povere. Al mattino, dopo la Messa, fa ambulatorio in casa, poi riprende le visite: a piedi, sul calesse, d’estate, d’inverno, sotto il sole cocente o sotto la neve. Porta con sé la corona del Rosario e prega la Madonna di sostenerlo e di illuminarlo.
Scopre che a Morimondo e dintorni, ci sono tanti giovani, spesso poco aiutati, nella loro formazione. Il medico ha pochi anni più di loro e si tiene aggiornato su tutti i problemi della vita, della società, della Chiesa. Si ferma a parlare con i giovani, li raduna attorno a sé, meglio, attorno a Gesù, nella parrocchia: con il suo ascendente, li istruisce nella fede, li guida a vivere il Vangelo, più con il suo esempio che con la parola. Quelli ne restano affascinati e alcuni, aiutati da lui, maturano la vocazione sacerdotale e religiosa: saranno presto apostoli, per aver incontrato lui.
Alcuni, tra la sua gente, gli dicono: «Dottore, quando pensa a sé?». Risponde alzando le spalle e raccomandando di chiamarlo a qualsiasi ora del giorno e della notte, perché lui è lì per servire: per i malati, gli anziani, i bambini, coloro che in qualunque modo hanno bisogno. Lo slancio per resistere all’immane fatica lo trova in Gesù Eucaristico che visita ogni sera: persino il cavallo lo sa, ormai, e quando giunge vicino alla chiesa, si ferma da solo e attende che il dottore abbia finito di pregare.
La vita a Morimondo cambia: il parroco si trova la chiesa piena di giovani alla Messa festiva e all’adorazione eucaristica, molti impegnati nell’Azione Cattolica e per le missioni. Ha fatto tutto il giovanissimo dottor Pampuri. Ma dov’è quando ci sono tutti e lui sembra assente? È a casa che studia e insieme prega, o in un angolo della chiesa, occupato in un colloquio intenso con il divino Amico, o in visita ai suoi malati a qualsiasi ora del giorno.
Alcuni colleghi medici gli consigliano di “prendersela con calma”; «tanto – gli dice qualcuno – si nasce e si muore anche senza di noi». A costoro lui risponde con uno sguardo di fuoco. Ma altri colleghi vengono per consultarlo per i casi più difficili, con una stima grandissima per lui e la sua estrema professionalità.
Il saio per completare
Nel giugno 1927, a 30 anni, il dottor Erminio Pampuri chiede di entrare a farsi religioso tra i Fatebenefratelli, l’Ordine Ospedaliero fondato da San Giovanni di Dio nel 1537 per l’assistenza agli infermi. Lascia tutto e parte, tra le lacrime dei suoi assistiti di Morimondo, per seguire Gesù. Il suo gesto suscita enorme scalpore: anche i giornali ne parlano. Il 21 ottobre 1927, riceve l’umile saio di “fratello” e comincia il noviziato: umile, semplice, sottomesso, come tutti gli altri, nella casa religiosa di Brescia. Prende il nome di fra’ Riccardo.
Medico prestigioso, accetta i servizi più umili all’ospedale dei Fatebenefratelli, ma chiamato dall’obbedienza o dalle necessità, visita i malati e li cura con la sua scienza: stupisce tutti, confratelli, malati, quelli che lo vedono e, presto scoprono la sua vera identità. A volte, sostituisce anche il primario, ma subito dopo prende la scopa in mano, come se fosse l’ultimo della casa, canticchiando sottovoce, con la gioia di appartenere a Dio solo.
Il 28 ottobre 1928, si offre a Dio mediante i santi voti di povertà, castità e obbedienza e scrive: «Voglio servirti mio Dio, per l’avvenire, con perseveranza e amore sommo: nei miei superiori, nei confratelli, nei malati tuoi prediletti; dammi grazia di servirli come servissi Te».
Gli viene affidato il laboratorio dentistico di Via Moretto, annesso all’ospedale. Fra Riccardo è un semplice religioso, ma è anche un grande medico: così, appena si sa, molti, sempre più numerosi, attirati dalla sua bontà e dalla sua scienza, vengono a cercarlo e si rivolgono a lui con una fiducia che si diffonde, in Brescia, come un contagio. Le mamme gli portano i bambini perché li curi e li benedica: risponde promettendo la sua preghiera quotidiana per loro alla Madonna.
Nella sua semplicità, si sente quasi umiliato quando diversi medici vengono ad interpellarlo, perché “il dottorino sotto il saio di religioso è un santo e può molto”. Ha poco più di 30 anni e gode fama di santità.
Ma presto diventa assai fragile di salute: ai superiori che hanno molti riguardi verso di lui, risponde: «Io sto bene». Continua il suo lavoro, fino a quando gli restano le ultime briciole di forze. Qualcuno si domanda: «Perché Fra Riccardo va all’ambulatorio con la febbre addosso?». Risponde: «È il mio posto, là c’è Dio che mi aspetta».
Lo vedono sempre correre, con il sorriso sulle labbra e cantando sottovoce inni alla Madonna, a San Giovanni di Dio e agli Angeli, con le mani sotto lo scapolare, tenendo sempre la corona fra le dita. Spiega: «Questa è la mia arma prediletta, con la corona il demonio fugge». Intanto la pleurite e la febbre lo divorano. Per sollevarlo, i superiori, oltre alle cure, lo invitano ad un viaggio fra le case di Venezia, Gorizia e Postumia. Ma più che alla sua salute, serve a far dilagare tra i confratelli, che lo conoscono per sentito dire, la sua fama di santità.
I parenti lo vogliono avere vicino. Viene assegnato alla casa di Via San Vittore a Milano. Viene la sorella Rita ad assisterlo. Con la gioia in volto, le dice: «Se il Signore mi lascia, sto qui volentieri, se mi toglie, vado volentieri da Lui». Riceve tutti i sacramenti, lucido e ardente. Va incontro a Dio il 1° maggio 1930, all’inizio del mese della Madonna alla Quale aveva affidato fin da bambino gli studi, il lavoro, la vita e la morte. Ha solo 33 anni ma è giunto assai in alto.
Come il suo illustre collega di Napoli, il medico San Giuseppe Moscati (1880-1927), Papa Giovanni Paolo II lo ha iscritto tra i Santi: chi oggi lo prega con fede, lo sente ancora vicino; ancora e più che mai medico e fratello: guarigioni e conversioni inspiegabili umanamente sperimentano coloro che si rivolgono a lui, come un continuo prodigio di carità.
Nelle diocesi di Brescia e di Pavia la sua memoria si celebra il 16 maggio.
Autore: Paolo Risso
SOURCE : http://www.santiebeati.it/dettaglio/51550
Riccardo Pampuri, O.H. (1897-1930)
Erminio Filippo Pampuri, in religione Fra Riccardo, decimo di undici figli, nacque il 2 agosto 1897 a Trivolzio (Pavia) da Innocenzo e Angela Campari, e fu battezzato il giorno seguente.
Orfano di madre a tre anni, venne accolto ed educato in casa degli zii materni a Torrino, frazione di Trivolzio. Nel 1907 gli morì a Milano anche il padre.
Compiute le scuole elementari in due paesi vicini, e la prima ginnasiale a Milano, fu alunno interno nel Collegio Sant'Agostino di Pavia. Dopo gli studi liceali, si iscrisse alla facoltà di medicina nell'Università di Pavia.
Durante la prima guerra mondiale, fu sotto le armi negli anni 1915-1920, prestando servizio sanitario in zona di guerra, prima da sergente, poi da ufficiale aspirante medico.
Si laureò in medicina e chirurgia col massimo dei voti il 6 luglio 1921 nella menzionata università.
Dopo un tirocinio presso lo zio medico e una breve supplenza nella Condotta medica di Vernate, fu nominato medico condotto di Morimondo (Milano). Nel 1922 compì lodevolmente un corso di perfezionamento nell'istituto Ostetrico-Ginecologico di Milano, e nel 1923 il corso per l'abilitazione ad ufficiale sanitario nell'Università pavese.
Molto presto cominciò ad aprire la mente e il cuore agli ideali cristiani della santità e dell'apostolato, sì che già da fanciullo avrebbe voluto seguire la vita sacerdotale e missionaria, ma ne fu sempre dissuaso per la gracilità della sua salute.
Fin dall'adolescenza fu sempre e dovunque fulgido esempio del cristiano che, pur vivendo in mezzo al mondo, professa apertamente e con coerenza il messaggio evangelico e pratica con generosa dedizione le opere di misericordia. Amava la preghiera e si teneva costantemente in intima unione con Dio anche durante l'attività esterna.
Assiduo alla mensa eucaristica, si intratteneva lungamente dinanzi al santo tabernacolo in profonda adorazione.
Devotissimo della beata Vergine Maria, recitava il Rosario anche più volte al giorno.
Fu socio, attivo ed operoso, del Circolo Universitario Severino Boezio di Pavia ed anche della Conferenza di San Vincenzo de' Paoli e terziario francescano.
Appartenente all'Azione Cattolica fin da ragazzo, giunto nella Condotta medica di Morimondo, fu prezioso collaboratore del parroco, confondatore del Circolo della Gioventù di Azione Cattolica, di cui fu il primo presidente, e del corpo musicale: l'uno e l'altro intitolati a San Pio X. Fu pure segretario della commissione missionaria della parrocchia.
Organizzava turni di esercizi spirituali presso la " Villa del Sacro Cuore " dei Padri Gesuiti in Triuggio, per i giovani del Circolo e per i lavoratori della campagna ed operai, sostenendone generalmente anche le spese, e vi invitava pure colleghi ed amici.
Nell'esercizio della professione, oltre ad essere molto studioso e competente, era ammirevolmente sollecito, generoso e caritatevole. Visitava gli infermi senza mai risparmiarsi né di giorno né di notte in qualunque parte della Condotta medica, allora assai impervia. Essendo i malati in gran parte poveri, dava loro medicine, danaro, alimenti, indumenti, coperte, ed estendeva la sua carità anche ai lavoratori e ai bisognosi sia di Morimondo e delle cascine vicine, che di altri paesi e località.
Quando perciò, dopo circa sei anni, lasciò la Condotta medica per farsi religioso, il rimpianto di aver perduto il " dottorino santo " fu vivissimo e generale, fino a farsene eco anche la stampa quotidiana.
Il dott. Pampuri abbracciò la vita religiosa ospedaliera nell'Ordine di San Giovanni di Dio (" Fatebenefratelli ") per potere così conseguire più speditamente la perfezione evangelica e nello stesso tempo continuare l'esercizio della professione medica a sollievo del prossimo sofferente. Entrato nell'Ordine a Milano il 22 giugno 1927, dopo l'anno di noviziato, compiuto a Brescia, il 24 ottobre 1928 emise i voti religiosi.
Nominato direttore del Gabinetto dentistico annesso all'Ospedale dei Fatebenefratelli di Brescia, frequentato prevalentemente da poveri e da operai, fra Riccardo si prodigò instancabilmente a loro sollievo con meravigliosa carità, attirandosi la stima e la venerazione di tutta la popolazione.
Durante la sua vita religiosa fra Riccardo, com'era sempre stato nel secolo, fu a tutti modello di perfezione e di carità: ai confratelli, ai medici, agli infermi, al personale paramedico e ausiliare e a quant'altri lo avvicinavano. Da tutti era tenuto in concetto di santità.
In seguito alla recrudescenza di una pleurite contratta durante il servizio militare, degenerata in broncopolmonite specifica, il 18 aprile 1930 fu trasportato da Brescia a Milano, dove morì santamente il 1° maggio a 33 anni di età, " lasciando il ricordo di un medico che seppe trasformare la propria professione in missione di carità, e di un religioso che riprodusse in sé la figura del vero figlio di S. Giovanni di Dio " (Decreto di eroicità delle virtù, 12 giugno 1978).
Dopo la morte, la fama di santità, che riscuoteva in vita, si diffuse largamente in Italia, in Europa e negli altri continenti. Molti fedeli ottenevano da Dio grazie segnalate, anche miracolose, per sua intercessione.
Approvati i due miracoli presentati, venne beatificato da sua Santità Giovanni Paolo II il 4 ottobre 1981.
Poi, riconosciuta miracolosa la guarigione avvenuta il 5 gennaio 1982 ad Àlcadozo (Àlbacede, Spagna) per l'intercessione del Beato Riccardo Pampuri, venne approvato il miracolo. Nella festività di Tutti i Santi, 1° novembre 1989, è solennemente canonizzato.
La vita breve, ma intensa, di Fra Riccardo Pampuri è uno sprone per tutto il popolo di Dio, ma specialmente per i giovani, per i medici, per i religiosi.
Ai giovani contemporanei egli rivolge l'invito a vivere gioiosamente e coraggiosamente la fede cristiana; in continuo ascolto della parola di Dio, in generosa coerenza con le esigenze del messaggio di Cristo, nella donazione verso i fratelli.
Ai medici, suoi colleghi, egli rivolge l'appello che svolgano con impegno la loro delicata arte, animandola con gli ideali cristiani, umani, professionali, perché sia un'autentica missione di servizio sociale, di carità fraterna, di vera promozione umana.
Ai religiosi ed alle religiose, specialmente a quelli e quelle che, nell'umiltà e nel nascondimento, realizzano la loro consacrazione fra le corsie degli ospedali e nelle case di cura, Fra Riccardo raccomanda di vivere lo spirito originario del loro Istituto, nell'amore di Dio e dei fratelli bisognosi " (Omelia, 4 ottobre 1981).
Il corpo di San Riccardo Pampuri è conservato e venerato nella Chiesa parrocchiale di Trivolzio (Pavia) e la sua festa si celebra il 1° maggio.
SOURCE : https://www.vatican.va/news_services/liturgy/saints/ns_lit_doc_19891101_pampuri_it.html
Den hellige Richard Pampuri (1897-1930)
Minnedag: 1. mai
Den hellige Richard (it: Riccardo) ble født som Herminius Filip Pampuri (it: Erminio Filippo) den 2. august 1897 i Trivolzio ved Pavia i Italia. Han var den tiende av elleve barn av Innocente Pampuri og Angela Campari og ble døpt dagen etter fødselen. Faren var krovert og vinhandler Hans mor døde av tuberkulose da han var tre år gammel, og han ble overlatt til morfaren og morens søstre i Torinno ved Trivolzio for oppdragelse. Hans far ble drept i en trafikkulykke i Milano da gutten var ti år gammel.
Han gikk på grunnskolen i to nabolandsbyer, og deretter gikk han på middelskolen i Milano. Han avsluttet skolegangen som kostelev på gymnaset St. Augustin i Pavia. Selv om han ønsket å bli misjonsprest, var en av dem som hadde mest innflytelse på ham, hans onkel Carlo, landsbyens lege. Da hans helse viste seg for svak for det harde arbeidet som misjonær, begynte han som 18-åring i 1915 på medisinstudiet på Universitetet i Pavia. Under Første verdenskrig avtjente han verneplikten som sersjant fra 1915 til 1920. Han tok seg av de sårede ved fronten i et feltlasarett ved Isonzo, og skadene og lidelsene gjorde et stort inntrykk på ham. I 1920 gjenopptok han studiene, og han tok sin eksamen med summa cum laude den 6. juli 1921 som den beste i sin klasse. Etter tre års praksis hos sin onkel og en kort tid som midlertidig assistent i praksisen i Vernate ble han kommunelege i Morimondo i Po-dalen, et fattig område ved Milano.
Kort tid etter gikk han inn i fransiskanernes tredjeorden og tok navnet broder Antonius. Han virket videre som lege, tok seg ofte dag og natt av syke og ga bort størstedelen av sin egen eiendom for å hjelpe trengende syke. Hans hengivenhet til pasientene gikk hånd i hånd med hans iver for troen. I menigheten der han bodde, sto han bak han veksten til en ung gruppe av Katolsk Aksjon, og han ga dem navnet Pius X-gruppen etter den senere hellige pave. De var tilgjengelige dag og natt for de lidende fattige, som de ga medisinsk hjelp, mat og klær. Han grunnla et musikkapell for å interessere menneskene for gudstjenesten. Modig gikk han mot Mussolinis fascisme.
Men han bestemte seg for å knytte sin fromhet og sin medisinske gjerning nærmere sammen. Først søkte han opptak hos jesuittene, men de avviste ham på grunn av hans dårlige helse. Den 6. juni 1927 søkte han opptak i den hellige Johannes av Guds Hospitalorden, som gjerne kalles Barmhjertige Brødre eller Fate bene Fratelli (FBF), men som har det offisielle navnet Ordo Hospitalarius S. Ioannis de Deo - OH [OSJdD]. Den 22. juni trådte han inn i ordenen i Milano som legbror og kalte seg nå broder Richard (Fra Riccardo). Til sin søster sa han: «Jeg må følge Guds kall og bli en hellig». Den 24. oktober 1928 avla han løftene i ordenens novisiat i Brescia.
I sin nye orden fortsatte han arbeidet som lege, og han ble i Brescia for å arbeide i ordenens sykehus St. Ursula. Alle kom gjerne til den beskjedne og alltid hjelpsomme doktoren, og hans ry for hellighet spredte seg. Mødre brakte ham de nyfødte barna sine for at «den lille doktoren» (dottorino) ganske enkelt skulle berøre dem og velsigne dem. I månedene før sin død ledet han en tannambulanse i Brescia og var ansvarlig for all tannpleie i ordenens organisasjon i byen.
Men han hadde dårlige lunger fra tiden ved fronten under Første verdenskrig etter at han var blitt rammet av tuberkulose, og hans helse forverret seg raskt. Han fikk en lungebetennelse som utviklet seg til pleuritt (brysthinnebetennelse). Han ble tatt med tilbake til Milano for behandling, men døde der på sin ordens sykehus den 1. mai 1930, ennå ikke 33 år gammel. En enorm menneskemengde viste ham den siste ære. Hans legeme ble fraktet til fødebyen Trivolzio og ble gravlagt på kirkegården der. Hans gravskrift lyder: «I verden og i klosteret var han av engleaktig renhet, av hengiven fromhet og apostolisk handlekraft». Senere ble hans legeme flyttet inn i baptisteriet i sognekirken, hvor han siden har vært æret i et kapell viet til ham i hjembyen.
Mirakler skjedde ved hans grav, og det ble sett som en fortsettelse og komplettering av hans legearbeid i live. Undersøkelsesprosessen ble innledet i 1949. Hans heroiske dyder ble erklært i 1978, miraklene ble godkjent og han ble saligkåret den 4. oktober 1981 av pave Johannes Paul II. Etter saligkåringen i 1981 mottok paven tre av Richards mednoviser: Cesare Gnocchi, Paolin Baiguerra og Natale Paolini.
Den 5. januar 1982 skjedde det en mirakuløs helbredelse på Richards forbønn i Alcadozo i Albacete i Spania. Dette ble anerkjent som et mirakel av helligkåringskongregasjonen, og han ble helligkåret den 1. november 1989 av pave Johannes Paul II i Peterskirken i Roma. Hans minnedag er dødsdagen 1. mai.
Kilder: Attwater/Cumming, Butler, Butler (V), Schauber/Schindler, Holböck (1), Holböck (3), Index99, KIR, Patron Saints SQPN, Bautz, Heiligenlexikon, vatican.va, stthomasirondequoit.com, hospitallers.org - Kompilasjon og oversettelse: p. Per Einar Odden - Sist oppdatert: 2003-06-12 00:38
SOURCE : http://www.katolsk.no/biografier/historisk/rpampuri