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Saint FULGENCE, évêque

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Francisco Salzillo. San Fulgencio,
Iglesia de Santa.María de Gracia, Cartagena (España)


Saint Fulgence


Évêque ( 633)



Important personnage de l'Église espagnole, évêque d'Ecija/Astigi, il est souvent confondu avec saint Fulgence de Ruspe.

À Astigis en Espagne Bétique, vers 632, saint Fulgence, évêque, frère des saints Léandre, Isidore et Florentine. Son frère Isidore lui dédia le traité des Offices ecclésiastiques.
Martyrologe romain

St. Fulgentius

Bishop of Ecija (Astigi), in Spain, at the beginning of the seventh century. Like his brothers Leander and Isidore, two holy Archbishops of Seville, of whom the first was older and the second younger than Fulgentius, he consecrated himself to the service of the Church. A sister of the three was St. Florentina. Their father Severianus lived at first in Cartagena; he was a Roman, and, according to later though doubtful information, an imperial prefect. Exact data regarding the life of Fulgentius are wanting, as he is mentioned only occasionally in contemporary sources. Leander, in his "Libellus" on the religious life written for his sister Florentina states that he has sent Fulgentius back to his native town of Cartagena, which he now regrets as he fears that harm may befall him, and he requests Florentina to pray for him. What the danger was to which Fulgentius was exposed we have no means of knowing. Probably through the influence of Leander, who was made Archbishop of Seville in the year 584 and who played an important part in the affairs of the Visigothic kingdom, Fulgentius became Bishop of Astigi (Ecija), in the ecclesiastical province of Seville. As Leander died in 600 and Pegasius is shown to have still been Bishop of Ecija in 590, we may safely assume that Fulgentius was chosen bishop between 690 and 600; at all events he already occupied the see in 610. Isidore, who succeeded to the Archbishopric of Seville upon the death of his brother Leander, dedicated to Fulgentius "his lord, the servant of God", his work on the offices of the Church, "De ecclesiasticis officiis". In fact it was at the solicitation of Fulgentius that he wrote this account of the origin and authors of the Church services i.e., of the Liturgy.
At the second synod of Seville (619), for which Isidore had assembled the bishops of the province of Baetica, a controversy between the Bishop of Astigi and the Bishop of Cordova regarding a church which was claimed by each as belonging to a parish in his diocese was brought up for settlement; a commission was appointed, and it was declared that thirty year's undisturbed possession should constitute a legal title. Fulgentius attended the synod in person, his name being found among the signatures to the Acts of the council. This is the last event in the life of Fulgentius for which we have positive proof. In any case, he died before the year 633, as one Marcianus is shown to have then heen Bishop of Astigi. Fulgentius, like his sister and brothers, was reverenced as a saint. In Spain his feast was celebrated on different days; in the "Acta Sanctorum" of the Bollandists it is on 14 January. He is frequently confused in medieval writings with Fulgentius, Bishop of Ruspe; some works have also been attributed to him, of which, however, no traces remain. It is said that long after their deaths the bones of St. Fulgentius and those of his sister, St. Florentina, were carried for safety into the Sierra de Guadalupe, and that in the fourteenth century they were found in the village of Berzocana in those mountains.
http://www.newadvent.org/cathen/06315a.htmKirsch, Johann Peter. "St. Fulgentius." The Catholic Encyclopedia. Vol. 6. New York: Robert Appleton Company, 1909. 13 Jan. 2019 <http://www.newadvent.org/cathen/06315a.htm>.
Transcription. This article was transcribed for New Advent by Joseph P. Thomas.
Ecclesiastical approbation. Nihil Obstat. September 1, 1909. Remy Lafort, Censor. Imprimatur. +John M. Farley, Archbishop of New York.

San Fulgenzio di Astigi Vescovo


Cartagena (Spagna), sec. VI – Astigi (Écija) 632 ca.

San Fulgenzio nacque a Cartagena nel VI secolo e morì ad Astigi (Spagna) nel 632. La sua fu una famiglia di santi. Infatti Fulgenzio, conosciuto come vescovo di Astigi, nell'Andalusia, ebbe come fratelli san Leandro vescovo di Siviglia, il grande sant'Isidoro, dottore della Chiesa, e santa Fiorentina, badessa benedettina. Fu Fulgenzio a chiedere al fratello Isidoro di scrivere una delle sue grandi opere, «De origine officiorum sive de ecclesiasticis». Non ci sono notizie sicure sulla gioventù di Fulgenzio, ma sembra certo che nel 610, quando aveva circa 50 anni, fosse già vescovo di Astigi (Andalusia). In precedenza sembra fosse monaco benedettino e probabilmente abate. Nel 610 sottoscrisse il decreto del re Gundemaro (610-614) che costituiva la provincia di Toledo, staccandone il territorio da quello di Cartagena, allora sotto il dominio dei bizantini. Non si sa molto del suo episcopato, che comunque durò più di venti anni; infatti l'ultima data certa della sua vita è il 619, quando prese parte al II Concilio provinciale di Siviglia, presieduto dal fratello Isidoro. Fulgenzio morì intorno al 632. (Avvenire)

Martirologio Romano: Ad Écija in Andalusia, in Spagna, san Fulgenzio, vescovo, fratello dei santi Leandro, Isidoro e Fiorentina; a lui Isidoro dedicò il trattato sugli uffici ecclesiastici. 

La sua fu una famiglia di santi fratelli spagnoli, infatti s. Fulgenzio conosciuto come vescovo di Astigi (Écija) nell’Andalusia, ebbe come fratelli s.Leandro vescovo di Siviglia († 600), il grande s. Isidoro vescovo di Siviglia († 636), Dottore della Chiesa e s. Fiorentina († 610), badessa benedettina. 
S. Fulgenzio nacque a Cartagena in Spagna, verso la metà del secolo VI ed aveva come genitori Severiano e Tortora (anche se quest’ultima sembra che fosse una balia, perché non si conosce con certezza il nome della loro madre). 

Suo padre, a seguito dell’invasione bizantina di Cartagena, fuggì verso il 554 a Siviglia, portando con sé la moglie ed i figli Leandro, Fulgenzio e Fiorentina, mentre Isidoro nacque nell’esilio sivigliano, tra il 560 e 570. Morti i due genitori, capo della famiglia divenne il fratello maggiore Leandro, che guidò la formazione umana e letteraria di Fulgenzio e di Isidoro, allevato quest’ultimo, essendo il più piccolo, dalla sorella Fiorentina. 

A questo punto, della famiglia originaria di Fulgenzio, aggiungiamo che Fiorentina ancora giovane, si fece monaca benedettina nel monastero di Écija (Astigi), città di cui sarà vescovo il fratello Fulgenzio; a lei il fratello Leandro, anch’egli monaco benedettino e poi vescovo di Siviglia, dedicò una nota “Regola”, adattamento della Regola benedettina per le religiose e che ebbe una grande diffusione nei monasteri femminili dell’Alto Medioevo. 

Per san Fulgenzio non vi sono notizie certe sulla sua gioventù, ma nel 610 egli era già vescovo di Astigi (Écija) quindi sui 50 anni, in precedenza egli deve essere stato monaco benedettino e probabilmente abate; perché sia lui che il fratello più piccolo Isidoro, frequentarono scuole monastiche contemporanee e prestigiose. 

Nel 610 con la sua firma, sottoscrisse il decreto del re Gundemaro (610-614) che costituiva la provincia di Toledo, staccandone il territorio da quello di Cartagena, allora sotto il dominio dei bizantini.

Purtroppo al contrario dei suoi grandi fratelli Leandro e Isidoro, di lui non si sa molto del suo episcopato, che comunque durò più di venti anni; infatti l’ultima data certa della sua vita è il 619, quando prese parte al II Concilio provinciale di Siviglia, presieduto dal fratello Isidoro, dove furono trattati per la prima volta in un Concilio spagnolo, problemi relativi alle circoscrizioni ecclesiastiche e alla disciplina sacramentaria, sulla base di argomentazioni tratte dal Diritto Romano. 

Fulgenzio morì nel 632 ca. perché nel 633, anno in cui si svolse l’importante IV Concilio di Toledo, sempre sotto la presidenza del fratello Isidoro, giunto ormai agli ultimi anni della sua vita, al Concilio era presente Marziano, suo successore come vescovo di Astigi. 

Fu lui a chiedere al fratello Isidoro di scrivere una delle sue grandi opere “De origine officiorum sive de ecclesiasticis ecc.”. Nel Medioevo gli furono attribuite alcune opere letterarie, come anche ci furono descrizioni della sua attività e virtù, confondendolo però con l’altro vescovo s. Fulgenzio di Ruspe in Africa (1° gennaio). 

Per quanto riguarda le reliquie, esse in seguito si accomunarono con quelle di sua sorella. A causa delle invasioni arabe, nel secolo VIII, i cristiani di Astigi nascosero le loro reliquie; che furono ritrovate nel 1330 ca. nei monti di Guadalupe (Badajoz) e sistemate dai fedeli nella chiesa di Berzocana della diocesi di Plasencia, dove furono conservate con grande venerazione fino al 1592, quando la città di Cartagena chiese al re Filippo II, le reliquie dei due fratelli; il priore del monastero di Guadalupe, dietro ordine del re, prese quattro grandi ossa e le consegnò alla chiesa cattedrale di Cartagena; altre sono al monastero dell’Escoriale e nella cattedrale di Murcia e di Avila. 

S. Fulgenzio è patrono delle diocesi di Cartagena e di Plasencia e dal 1624 è venerato localmente come Dottore. La sua festa, secondo il “Martyrologium Romanum” ricorre il 14 gennaio.


Autore: Antonio Borrelli




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