Saint Antoine Cauléas
Patriarche de Constantinople (895-901)
Fête le 12 février
Églises d’Orient
près de Constantinople [auj. Istanbul, Turquie] 829 – † v. 901
Autres graphies : Antoine II Cauléas, Antoine Cauléas (Kauleas) ou de Constantinople
Né près de Constantinople, d’origine phrygienne, il montra de bonne heure un grand penchant pour la contemplation et devint plus tard abbé d’un monastère situé au voisinage de la ville. À la mort du patriarche Étienne de Constantinople, en 888, il fut élu à sa place. Administrateur prudent, il possédait « la discrétion d’un esprit pur, qui sait conserver l’équilibre et ne se laisse pas abuser ». Il mit tout en œuvre pour rétablir l’unité de l’Église brisée en 867 par la querelle entre le patriarche Photios et le pape Nicolas Ier.
Antony Kauleas B (RM)
(also known as Antony Cauleas)
Born near Constantinople in 829; died 901. Antony's noble, Phrygian parents had retired to the countryside near Constantinople to escape the persecution of the Iconoclasts when he was born. He became a monk at a monastery in Constantinople when he was 12 years old, and eventually became its abbot. Upon the death of Patriarch Stephen the Wise, the brother of Emperor Leo VI, Antony succeeded as patriarch of Constantinople in 893. Thus, he was the second successor to Photius, the effects of whose schism he labored to remove (and whom Leo VI exiled). Antony completed the work began by Stephen to bring peace to the Church in the East. He presided over the Fourth Ecumenical Council of Constantinople (869-70), which condemned or reformed all that had been done by Photius during his last usurpation of that see after the death of Saint Ignatius. The acts of this council are entirely lost, perhaps through the malice of those Greeks who renewed this unhappy schism. A perfect spirit of mortification, penance, and prayer, sanctified this great pastor, both in his private and public life. His name is found both in the Greek Menaea and in the Roman Martyrology (Benedictines, Husenbeth).
Sant' Antonio CauleasPatriarca di Costantinopoli
m. Costantinopoli, 901 circa
Sant’Antonio detto “Cauleas”, patriarca di Costantinopoli, al tempo dell’imperatore Leone VI si adoperò con tutte le sue forze per consolidare la pace e l’unità della Chiesa.
Martirologio Romano: A Costantinopoli, sant’Antonio, detto Cauléas, vescovo, che al tempo dell’imperatore Leone VI fortemente si adoperò per rafforzare la pace e l’unità nella Chiesa.
Sant’Antonio Cauleas nacque nei pressi di Costantinopoli in una località ove i suoi genitori si erano ritirati per timore della persecuzione iconoclasta. Alla morte della madre Antonio, allora appena dodicenne, entrò in un monastero nella capitale imperiale bizantina, del quale divenne ben presto abate con il nome di “Antonio II Cauleas” (essendo stato preceduto da Antonio I Cassimatas, 821-837). Il padre di Antonio entrò più tardi anch’egli in monastero e ricevete l’abito religioso direttamente dalle mani del figlio. La Chiesa orientale viveva a quel tempo in uno stato di grande confusione, dopo che l’imperatore aveva espulso il legittimo patriarca costantinopolitano Sant’Ignazio (23 ottobre) e nell’867 aveva imposto sul soglio vescovile il celebre Fozio.
Anche questi fu però costretto a lasciare la cattedra patriarcale nell’886, probabilmente spinto dal nuovo imperatore Leone VI che voleva insediare il proprio fratello minore Stefano. Fozio non oppose resistenza e si ritirò in un monastero, mentre invece i seguaci di Ignazio non vollero riconoscere la legittimità dell’elezione di Stefano, in quanto ordinato diacono proprio da Fozio.
In questo contesto, alla morte di Stefano nell’893 Antonio fu eletto patriarca di Costantinopoli. Il suo operato fu subito caratterizzato da molteplici sforzi volti a riappacificare le due fazioni, riuscendo infine a persuadere il metropolita Stiliano Mapas, capo degli ignaziani, a porre fine allo scisma. Un punto di forza per Antonio derivò dall’aver ricevuto l’ordinazione in tempi non sospetti e dunque dall’indiscutibilità della validità del suo ministero, come era avvenuto invece per il suo immediato predecessore Stefano.
Non è storicamente chiaro se per risolvere la disputa sia stato necessario l’intervento del vescovo di Roma oppure questi abbia semplicemente sanzionato in un secondo tempo la soluzione già raggiunta da Antonio. Il dato di fatto è che entrambe le Chiese, sia Roma che Costantinopoli, riconobbero “Ignazio, Fozio, Stefano ed Antonio” quale autentica e valida successione di patriarchi sulla sede bizantina. La pace fu stipulata ufficialmente nell’899 ed Antonio morì poco dopo, forse verso il 901.
A parte il suo particolare ruolo nella storia universale della Chiesa, come descritto sinora, non si hanno molte altre notizie sulla vita di Antonio, se non ciò che i suoi contemporanei abbiano tramandato circa il suo spirito di mortificazione, di preghiera e di penitenza. Fondò uno splendido monastero in cui volle essere sepolto, che successivamente in suo onore fu ridenoominato “tou koulea, o tou kyr antoniou”.
Il Martyrologium Romanum commemora al 12 febbraio Sant’Antonio Cauleas, quale consolidatore della pace e dell’unità della Chiesa.
Autore: Fabio Arduino